Lavoriamo per vivere
O viviamo per lavorare?
Siamo sicuri che non ci sia via di mezzo? Siamo forse nel vortice di un circolo vizioso che ci rende consumatori e ci dá l’impressione di stare bene? É veramente necessario tutto ciò che compriamo?
Io voglio dare valore al mio tempo. Il mio tempo é la mia ricchezza più grande, non lo baratto con nient’altro. Preferisco tenermi stretto un lavoro che non é di 8 ore giornaliere, imparare a comprare per necessità e non per vizio, ridurre le spese dove é possibile. Non é sacrificio, ma é scelta di vita. Anzi, é proprio VITA
Avevo un lavoro da 8 ore giornaliere, e il fine settimana spendevo gran parte di quello che guadagnavo, quasi per “sdebitarmi” con me stessa, come se spendere quei soldi fosse sinonimo di felicità: avevo tra le mani dei beni materiali frutto del mio lavoro, cose che con il tempo mi dimenticavo di avere o che presto mi rendevo conto che erano futili, inutili. É quello che fanno alcune mamme, che riempiono di giochi e vestiti i loro figli negli unici due giorni che si possono dedicare interamente a loro, giorni passati nei centri commerciali o tra negozi. Lo fanno anche i papá che si vedono prosciugati anche dal lavoro più importante: quello di padre, che sembra non avere diritti in questo paese.
Cambiare la mentalitá é un primo passo per far cambiare le cose e per far star meglio i bambini. La nostra é una societá che non tiene conto dei più piccoli, e gli effetti su di loro sono giá evidenti.
Riflettete bene sull’importanza che ha per voi il vostro tempo. Io vivo una volta, e voglio farlo fino in fondo, non perdermi un giorno, spremere questa vita fino al succo.
ti rispondo in modo molto diretto: NO
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